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Intervento di Caterina Delasa sul quotidiano L'Eco di Bergamo

Pensioni: è il solito “micro aumento”

Per il 2021 le somme percepite rimarranno praticamente invariate


Le pensioni di gennaio contengono da sempre alcune voci che possono trarre in inganno sul totale incassato. Una cosa è certa: per il 2021 le somme percepite rimarranno praticamente invariate rispetto allo scorso anno. Nei giorni scorsi i 321 mila pensionati orobici hanno trovato sul proprio conto corrente l’accredito della pensione, che comprende anche una voce una tantum relativa al microadeguamento dello 0,1%.

La somma nel cedolino è compresa tra i 10 e i 20 euro, in base all’ammontare della pensione e alla relativa aliquota, e deriva dalla perequazione automatica, visto che per il 2020 è stato stabilito in via definitiva l’aumento dello 0,5% in base all’inflazione. Sul rateo di pensione di gennaio si è proceduto al conguaglio rispetto al valore dello 0,4% utilizzato in sede di rinnovo per il 2020. Stesso discorso si farà a gennaio 2022, anche se non sono previste novità positive per i pensionati bergamaschi, tenuto conto che nel 2020 l’inflazione ha viaggiato addirittura in territorio negativo.

Spesso l’aumento una tantum non viene riscontrato nelle pensioni, in quanto a gennaio è previsto anche un conguaglio negativo per la differenza fra il dovuto e il versato nel 2020 ai fini fiscali per le addizionali Irpef regionali e comunali. E sono numerosi i pensionati bergamaschi che, nonostante il meccanismo di perequazione relativo all’inflazione, si sono visti accreditare una pensione con qualche decina di euro in meno.

«Nei primi mesi dell’anno, in particolare a gennaio, le pensioni subiscono una serie di conteggi relativi alla perequazione e al conguaglio delle addizionali comunali e regionalicommenta Caterina Delasa, segretaria generale di Fnp-Cisl Bergamo –. Ogni anno c’è questa preoccupazione alla prima rata di pensione ed è anche un po’ frutto dell’incertezza che vivono i nostri pensionati, che da anni vedono diminuire il potere d’acquisto delle pensioni e si aspettano a ogni inizio d’anno brutte sorprese. Nonostante le nostre richieste di una rivalutazione che consentisse un recupero della perdita del valore delle pensioni, almeno per quelle fino a 5 volte il minimo, per il 2021 i trattamenti non beneficeranno di adeguamenti. Come sindacato ci rendiamo conto delle difficoltà del periodo ma ci aspettavamo comunque un segnale dal governo. Siamo sempre a disposizione dei pensionati per qualsiasi esigenza».

Per il 2021 le pensioni minime rimangono dunque ferme a 515,58 euro, mentre le pensioni sociali ammontano a 379,33 euro mensili. Il consiglio consiste nel controllare attentamente, anche grazie all’aiuto dei sindacati, il cedolino della pensione, il documento che consente di verificare l’importo erogato ogni mese dall’Inps, che è accessibile sul portale dell’istituto di credito, con accesso tramite il vecchio pin o le nuove credenziali Spid.



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