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FNP CISL detta le regole per uscire dalla crisi

Nel cuore la speranza di ripartire

A Erbusco riunione congiunta dei direttivi dei pensionati


La crisi è stata sanitaria: dalla sanità e da una sua riforma seria e completa devono ripartire le azioni per evitare di ritrovarsi in una situazione drammatica come quella dei mesi scorsi, che poi ha aperto la strada alla pesante crisi economica e occupazionale che i nostri territori hanno vissuto in modo più massiccio che altrove”. Le segreterie di FNP CISL di Bergamo e Brescia ritengono indispensabile partire dalla sanità, dalla medicina territoriale, dall’integrazione territoriale tra sociale e socio-sanitario: “quello che è mancato nei giorni della pandemia, e che oggi non devono più costituire alibi”.

Bergamo e Brescia insieme nella paura, oggi insieme nella speranza: i due consigli Generali  si sono incontrati a Erbusco, per rilanciare l’azione del sindacato pensionati, che in tre mesi, da marzo a maggio, ha pianto centinaia di morti tra i propri tesserati, attivisti e dirigenti.

Non possiamo dimenticare i gravi errori che sono stati messi in luce dall’epidemia – hanno sottolineato Caterina Delasa e Giuseppe Orizio, segretari generali fnp cisl di Bergamo e Brescia -, ma ora serve trovare le capacità di rispondere, dobbiamo trovare gli spunti per ripartire, a cominciare dall’inadeguatezza del sistema lombardo per il mancato collegamento con il territorio. Non siamo prefiche e non abbiamo preconcetti: discutiamo, elaboriamo e proponiamo a chi ha un ruolo per decidere”.

La riunione dei pensionati ha analizzato anche il ruolo dei media nel corso dell’epidemia: “è stata una guerra, pari a quanto successo con il terrorismo e con le grandi tragedie ambientali: Bergamo e Brescia si sono trovate nell’epicentro di una  disgrazia per cui non si capiva quali soluzioni poter adottare. Le redazioni l’hanno vissuta come nei pronto soccorso, tra paure e necessità, ma abbiamo recuperato il senso del servizio che è proprio del nostro mestiere”, hanno detto Nunzia Vallini e Alberto Ceresoli, direttori di Giornale di Brescia e Eco di Bergamo.

Comunque – ha detto Emilio Didonè, segretario regionale di FNP - non dobbiamo dimenticare. Regione Lombardia deve ricostruire una sanità a dimensione uomo, soprattutto in situazioni di emergenza, ma nell’ottica di non ritrovarsi più nell’emergenza”.

Per l’economista Alberto Berrini, “ancora non si sa quando e come si uscirà da questa emergenza e dalla crisi che ha generato. Naturalmente serve una politica economica seria: l’Europa ha fatto passi importanti e messo in piedi un castello di aiuti assolutamente utili e indispensabili. L’uscita, ora, dipende dalle ricette economiche e politiche, necessarie per usare con attenzione e capacità sussidi e finanziamenti. Una previsione possibile, comunque, dice che un primo raggio di sole si potrà vedere solo dalla primavera del 2021”.

Oggi  abbiamo avuto l’opportunità di parlare di speranzaha concluso l’incontro Piero Ragazzini, segretario generale di FNP nazionale. Da questa situazione usciamo se diamo elementi di speranza, non facendo  gli imprenditori della paura. Non dobbiamo aspettare la ripresa, ma lavorare a riforme che riescano a favorirla. Perciò, ripensare la sanità pubblica, la presenza sul territorio, i servizi alle persone, la non autosufficienza. L’economia non deve essere nemica di sanità e socio-sanitario: il modello di sviluppo deve mettere al centro la persona e il lavoro”.





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