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Opportunità dell'Inps per far fronte alle esigenze primarie

L'integrazione al minimo della pensione

L'assegno pensionistico deve essere inferiore a 515,07 euro


Ai contribuenti che percepiscono una pensione assai modesta l’Inps offre l’opportunità di richiedere l’integrazione al minimo. Ciò perché si riconosce il diritto ai pensionati di far fronte alle esigenze primarie senza dover ricorrere agli aiuti economici dei familiari. Ad ogni titolare di assegno pensionistico spetta di diritto la possibilità di provvedere al proprio sostentamento tramite erogazione di un rateo dignitoso.

L’integrazione dell’importo che l’Inps dispone raggiunge unicamente alcuni percettori di pensione. Analizziamo in poche righe a chi spetta e come richiedere l’integrazione al minimo della pensione in modo da poter fruire di un importo aggiuntivo. Chiariamo sin da ora che non tutti i titolari di pensione hanno diritto al riconoscimento di un’integrazione e che non tutti gli assegni pensionistici la prevedono.

Come richiedere l’integrazione al minimo della pensione
Può avanzare richiesta dell’integrazione al minimo il pensionato che appartiene ad una fascia di reddito tanto bassa da non potersi garantire un dignitoso sostentamento. A tutelare i pensionati con basso profilo reddituale interviene l’articolo 6 della legge n. 638/1983 che contempla il diritto all’integrazione al trattamento minimo.
Non sono previsti limiti di età pertanto può richiederla qualunque contribuente il cui assegno pensionistico sia inferiore a 515,07 euro su base mensile.

L’integrazione al minimo della pensione spetta ai contribuenti la cui pensione ammonta ad una cifra inferiore alla soglia di 6.695,91 euro. Il titolare di assegno pensionistico che percepisce un importo superiore a tale limite non ha accesso all’integrazione. La cifra di 6.695,91 corrisponde alla somma delle 13 mensilità che l’Inps eroga nel corso del 2020. Ciò perché l’importo del rateo cambia nel corso del tempo in ragione dell’inflazione e del costo della vita.

La somma di denaro che il pensionato riceve sotto forma di integrazione corrisponde alla differenza fra l’importo percepito e quello della pensione minima. Ne consegue che se il contribuente percepisce mensilmente un rateo pari a 350 euro avrà diritto a richiedere un’integrazione pari a 165,07 euro. Per ottenere il riconoscimento dell’integrazione è necessario verificare la situazione reddituale del richiedente che deve attestarsi al di sotto di specifiche soglie. Nella valutazione dei redditi si calcolano non solo quelli personali, ma anche quelli percepiti dal coniuge nella misura prevista dalla legge n. 335/1995.



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