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L'analisi della Contrattazione Sociale di Fnp Cisl Bergamo

Pił qualitą della vita per tutti

Servizi e progetti, muovendo risorse per centinaia di migliaia di euro


Per gli anziani, per le persone e le famiglie in stato di fragilità abbiamo negoziato più servizi socioassistenziali e domiciliari, e misure di socializzazione e aggregazione.  Si va dall’offerta di servizi sociosanitari residenziali o semiresidenziali pe persone non autosufficienti all’infermiere di quartiere e di paese, per prelievi e analisi mediche a domicilio; dalla custodia e il badantato di caseggiato, all’amministratore di sostegno, alla consegna dei pasti a domicilio, il trasporto sociale, il registro delle badanti,  ai contributi economici per gli  asili nido o per gli alloggi popolari, l’istruzione, il sostegno del volontario, la consegna dei medicinali”.

Roberto Corona, segretario provinciale di FNP CISL, trasmette passione e energia quando parla degli interventi resi possibili grazie alle trattative che i sindacati dei pensionati hanno attivato con le amministrazioni del territorio provinciale. L’azione di contrattazione del sindacato sul territorio provinciale, negli ultimi anni, ha mosso risorse complessive per qualche centinaia di migliaia di euro, se si pensa ai mancati aumenti delle addizionali Comunali, all’introduzione dell’ISEE per la determinazione di sostegni o assegnazione di posti (in asili nido o in strutture protette), all’introduzione di nuovi servizi e all’attivazione di reti di volontariato.

“I beneficiari della contrattazione sociale territoriale sono i cittadini con più basso reddito, attraverso la negoziazione di riduzione delle imposte locali e con richiesta di aliquote progressive in base al reddito e non fisse,  di agevolazioni su tariffe trasporti, utenze, gas, luce, acqua, prezzi e costi dell’abitare e per famiglie in difficoltà con interventi economici e di inclusione sociale come avvenuto in alcuni nostri Comuni”.

In un anno, il tour dei sindacalisti ha toccato almeno la metà dei comuni della provincia, e con alcune decine di essi è stato realizzato un protocollo per interventi in campo sociale: dall’utilizzo dell’ISEE nella compilazione delle liste per determinati servizi, all’attivazione di nuovi progetti, come il segretariato sociale, la consegna di pasti a domicilio o di trasporto sociale; il contrasto alle ludopatia e il sostegno del servizio badanti. “Con alcune amministrazioni – ricorda Corona – abbiamo anche trovato nelle pieghe dei bilanci somme utili per stanziare contributi economici a famiglie in particolare stato di necessità, ma, soprattutto, oltre al presidio di alcuni ambiti più tradizionali, il sindacato non rinuncia a misurarsi con i nuovi bisogni emergenti, cogliendoli prima che il welfare di livello nazionale riesca a strutturarsi per organizzare interventi e servizi”.

È il caso dell’infermiere di quartiere, nato proprio su un’idea di FNP CISL e ora presente in diversi centri, come della portineria condivisa, di alcuni progetti di co-housing o del maggiordomo di quartiere. “Il welfare nel nostro Paese,  con la crisi economica, con la riduzione della spesa pubblica e in assenza di riforme di sistema,  tutela sempre meno proprio le persone e le famiglie più fragili, ampliando divari territoriali e diseguaglianze. Per questo serve disegnare una rete di offerta maggiormente articolata per rispondere in maniera più sensibile e flessibile alle eterogenee esigenze degli anziani e delle famiglie”.

FNP CISL Bergamo ha parlato di Contrattazione Sociale nel corso del Consiglio generale dell’organizzazione a Albano S. Alessandro, dove, oltre all’illustrazione del progetto in corso con il comune di Bergamo(“Città a misura d’anziano”), sono stati presentati alcuni accordi pilota per “veicolare” l’azione dei gruppi di contrattazione dei vari territori. “Piattaforme, accordi, verbali…sembrano strumenti distanti dalla vita delle persone – ha sottolineato il sociologo Massimiliano Colombi, nella sua relazione tecnica. Sono invece tutte leve per ampliare accessi ai servizi per ridurre i costi di compartecipazione, per innovare le offerte dei servizi e le politiche sul territorio quindi per rendere l’offerta welfare più adeguata e a misura delle generazioni”.

 “Dobbiamo tornare a fare i sindacalisti – ha detto il segretario generale di FNP Lombardia, in chiusura dell’incontro -, i sindacalisti di prossimità, del territorio, per aiutare veramente chi ha più bisogno. E anche fare opera culturale al nostro interno, perché vedo troppa assuefazione ai servizi e meno attenzione alle possibilità che può offrire una attenta contrattazione”.



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